In data 23 settembre 2023, la Commissione ha nuovamente sanzionato la Intel con un’ammenda pari a circa 376 milioni di euro per il già accertato abuso di posizione dominante nel mercato mondiale dei processori x86 nel periodo tra l’ottobre 2002 e il 2007.
La prima sanzione, pari a circa 1,06 miliardi di euro, era stata inflitta dalla Commissione nel 2009 per le pratiche abusive che la Intel aveva posto in essere tramite gli sconti applicati a quattro partner commerciali produttori di apparecchiature informatiche nonché al distributore europeo di dispositivi microelettronici Media-Saturn-Holding (“MSH”). Più particolarmente, la Intel aveva, da un lato, imposto, come condizione per l’ottenimento degli sconti, che i quattro partner si rifornissero presso di lei di tutto, o pressoché tutto, il loro fabbisogno di microprocessori x86 (c.d. “sconti di fedeltà condizionati”) e, dall’altro, aveva effettuato pagamenti alla MSH a condizione che quest’ultima vendesse solamente computer muniti di microprocessori x86 prodotti dalla Intel (c.d. “restrizioni allo scoperto”).
Articolo di Marco Stillo pubblicato sul sito di De Berti Jacchia